1000 MIGLIA: DA MARZOTTO A MOSS, IL MITO DIVENTA LEGGENDA

Si arriva così alla 1000 Miglia del 1950 dove un giovane rampante, elegante e molto veloce come Giannino Marzotto balza agli onori della cronaca per la sua vittoria. Il 22enne figlio della famiglia imprenditrice della moda, amante dei motori e amico di Ferrari, si presentò in Piazza Vittoria in giacca, cravatta e doppio petto al volante di una Ferrari azzurra. Marzotto battè i più titolati compagni conquistando il trionfo in poco più di 13 ore ad una media di 123 km/h. Ancor meglio fece lo stesso Marzotto nel 1953 alla sua seconda vittoria alla 1000 Miglia. La media fu di 142 km/h percorrendo i 1600 km in poco più di 10 ore. In questa edizione Marzotto riuscì a mettersi alle spalle un certo Juan Manuel Fangio: pilota argentino vincitore di 5 mondiali di Formula 1.

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Nel 1954 c’è il primo ed unico successo di Alberto Ascari alla 1000 Miglia. La particolarità del percorso vede l’omaggio a Tazio Nuvolari (morto nel 1953) con il transito a Mantova, città natale del pilota. Ascari non ha rivali e vince facile su Vittorio Marzotto.

Quella del 1955 sarà invece la 1000 Miglia del record di velocità di Stirling Moss. Il pilota di sua maestà, scomparso il 12 aprile del 2020, regalò alla Mercedes il secondo trionfo della sua storia con il tempo inarrivabile di 10h07’48” – km/h 157,65. Anche questo successo è legato alla storia dell’automobilismo. Un po’ per la bellezza e la potenza della Mercedes Benz 300 SLR Spyder molto per la straordinaria inventiva del navigatore Deniel Jenkinson capace di inventare il primo rudimentale roadbook o navigatore della storia. Un lungo pezzo di carta arrotolato sul quale erano segnati i segreti del percorso. Man mano che la vettura transitava in paese e strade Jankinson dava direttive a Stirling Moss.