BRESCIA: CELLINO, GAME OVER

VIOLENZA, INGIUSTIFICATA, FIGLIA DI UNA RABBIA COVATA NEL TEMPO

La premessa è obbligatoria: Bresciasport.net condanna ogni forma di violenza dentro e fuori dal campo. Nessuna giustificazione per quanto si è visto giovedì sera. Ma c’è una persona alla quale chiedere lumi in tal senso. Questa persona risponde al nome di Massimo Cellino. Il presidente del Brescia è il maggior responsabile di questa situazione decisamente sfuggita di mano. La rabbia è montata nel tempo, cresciuta e ingigantita partita dopo partita. Perché l’imprenditore sardo non ha mai percepito il valore della piazza, la passione della città, l’attaccamento della gente alla maglia. Leggerezza inqualificabile, superficialità fuori misura, testardaggine e delirio di onnipotenza sono stati gli espedienti a far traboccare la rabbia. Una tifoseria intera si è sentita umiliata e presa in giro dalla gestione fallimentare del club. E non è la retrocessione di giovedì ma la programmazione mai avvenuta. I continui cambi di allenatori e dirigenti, una politica societaria farlocca, i mancati investimenti e l’incapacità di leggere le situazioni sono stati gli aspetti a condurre il Brescia nel baratro. E la rabbia è cresciuta, è dilagata in ogni parte della provincia, si è infiltrata in ogni pensiero attorno al Brescia. E giovedì nel vedere il baratro della Serie C dopo 38 anni è esplosa. Ripetiamo: non giustifichino nessuno, anzi condanniamo fermamente la violenza. La nostra è solo una mera analisi di cosa può aver scatenato tanta frustrazione. Per tale ragione l’attuale proprietario è bene che effettui una riflessione sincera e profonda sul proprio operato e del perché di tali escandescenze. Ciò probabilmente lo potrebbe portare a valutazioni profonde e razionali sul futuro al comando del club ultracentenario. Cellino Game Over

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