CORONAVIRUS: DYBALA E SPORTIELLO NON BASTANO?

Viene da chiedersi cosa il calcio e alcuni presidenti vogliano per dire basta alle inutili polemiche per la ripresa del campionato. Non bastano le migliaia di morti sul tutto il territorio nazionale? Non bastano le scelte tanto criticate del Governo a mantenere alte le restrizioni? Non bastano le positività di Paulo Dybala e Marco Sportiello risultati ancora positivi ai tamponi? Almeno cosi riportano i quotidiani sportivi italiano e non solo….Evidentemente no!

Tanto semplice sembrerebbe la soluzione quando complicato è entrare nel meccanismo del mondo del calcio dove i soldi valgono più della salute delle persone. Non importa! Interessa solo portare a termine una stagione che anche da un punto di vista sportivo ha perso tutto il suo fascino o il suo interesse.

Vero è che il calcio ha da sempre rappresentato una valvola di sfogo per le persone, un elemento utile a sfuggire dalla routine quotidiana, un modo per sentirsi parte di qualcosa amato da tutti gli italiani. Dubitiamo fortemente tuttavia che in tante piazze i tifosi non vedono l’ora di vedere i propri beniamini in campo. Tutt’altro: tifoserie come Brescia e Bergamo hanno già dichiarato di voler disertare spalti (ammesso di possa andare allo stadio) e domeniche davanti alla tv. “troppi morti sulla coscienza” (cit.)

A tutto questo aggiungiamo che il calcio è spettacolo per chi lo vive da dentro uno stadio, per l’atmosfera che un impianto pieno trasmette anche alle persone da casa sedute davanti alla tv. Stadi vuoti, real audio dei giocatori, nessun boato ad un gol della squadra del cuore che penetra nello schermo e ti trafigge l’anima: è calcio questo? A noi pare proprio di no! Eppure c’è chi lotta per tornare in campo lo stesso noncurante della cultura vera calcistica e della salute di calciatori e cittadini.

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