BERTOLDI TORNA ALLA DAKAR: “MA FARO’ IL NAVIGATORE”

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Alberto Bertoldi ci riprova. A distanza di due anni dall’ultima partecipazione alla Dakar il centauro di Gavardo è pronto per un’altra grande avventura nel rally raid più estremo e difficile al mondo. Questa volta niente due ruote e l’amata motocicletta da spingere al massimo tra le due del deserto, per l’esperto pilota si sono aperte le porte per una nuova esperienza.

“Sarò al via della Dakar 2022 con una macchina nelle vesti di navigatore” ci ha raccontato Bertoldi pronto a tessere i panni di co-pilota di Pietro Cinotto, 34enne figlio di Michele Cinotto pilota ufficiale Audi degli anni ’80. “Tutto è nato al mio ritorno dalla vittoria del Transanatolia -ha spiegato Alberto Bertoldi-. Sono stato contattato dal manager del team francese con il quale correrò se fossi libero per partecipare alla Dakar in qualità di navigatore”.

L’imbarazzo iniziale per la proposta ricevuta ha lasciato spazio alla razionalità e alla voglia di cimentarsi in una nuova avventura in carriera. “Al momento di confermare la mia disponibilità ho chiesto e ottenuto di poter partecipare ad una gara pilota per testare la navigazione e capire la fattibilità del progetto”. E così Bertoldi a novembre è partito alla volta della Tunisia cimentandosi alle note. A bordo della Ssv Polaris, la stessa macchina con la quale parteciperà alla Dakar, Bertoldi ha iniziato a prendere confidenza con il nuovo ruolo e soprattutto con il mezzo.

“Essere seduto su un sedile di una macchina è ben diverso che essere in sella ad una motocicletta -ha affermato il pilota valsabbino-. L’esperienza è andata bene. Come tempi eravamo sempre tra i primi. È stato un buon debutto anche se abbiamo perso una giornata per un problema tecnico”. Partito 23° assoluto Alberto Bertoldi ha chiuso il raid tunisino in 5° posizione. Merito soprattutto della capacità di adattamento alla navigazione, espediente che lo ha portato ad essere ingaggiato per la Dakar 2022. “In certi frangenti riuscivo a vedere le traiettorie da percorre anche a occhio nudo” la conferma di Alberto. La coppia Cinotto-Bertoldi sarà al via della corsa saudita a bordo di una Ssv Polaris 1100 turbo, un mezzo capace di raggiungere i 130 km/h.

“Saremo gli unici ad avere questa tipologia di vettura. Dal punto di vista telaistico è molto valida con particolare vantaggi sulle prove di navigazione. Per tale ragione hanno chiamato un pilota di moto essendo una delle nostre peculiarità”. Ma che Dakar sarà per un motociclista in un abitacolo a quattro ruote? “Dal punto di vista fisico mi aspetto quindici giorni meno faticosi rispetto a quando ho condotto una moto. Probabilmente sarà più dura dal punto di vista psicologico. La tensione è altissima, le note ravvicinate. La vera differenza? Chiacchierò di più, in moto sei solo”.

Per prepararsi al meglio fisicamente e mentalmente Bertoldi ha svolto una preparazione fisica in altura preparando il proprio corpo a sopportare stress e fatica. Tra le novità ad attendere Bertoldi alla Dakar 2022 c’è l’introduzione del roadbook digitale e non più cartaceo. Anche in questo caso il driver bresciano dovrà adattarsi a qualcosa mai utilizzato in carriera. Nonostante ciò il morale è altissimo così come le motivazioni. “L’obiettivo è arrivare al termine della gara e tagliare il traguardo -chiosa Bertoldi-. Il mio pilota non c’è mai riuscito. La classifica è secondaria ma non meno importante”.

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