TONALI: “QUANDO GIOCHEREMO LO FAREMO PER CHI SOFFRE”

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La priorità è la salute poi viene il calcio. La pensa così Massimo Cellino, presidente del Brescia. Questo è anche il pensiero di Sandro Tonali con il gioiello biancoazzurro ad allinearsi con l’idea del patron di fermarsi fino a quando ci saranno le condizioni sanitarie adeguate per la ripresa del campionato. Il talento classe 2000 ha parlato di questo e del suo futuro al Corriere della Sera.

Mi allineo a quanto ha detto il presidente Cellino. Giocheremo solo se e quando sarà davvero possibile, non un giorno prima”

Si è giocato anche troppo, prima di interrompere. Ricordo l’atmosfera surreale della partita contro il Sassuolo, l’ultima. Non aveva senso. Qui parliamo di morti, di ospedali, di salute. Il pallone è una festa. Io posso anche essere pronto a giocare, ma la gente lo è? Festeggiare per un gol? Arrabbiarsi per una sconfitta? Con quello che sta succedendo? Non scherziamo”.

La mia famiglia è a Lodi, io vivo a Brescia. Non vedo il mio papà e la mia mamma da due mesi. Il calcio è una cosa, la vita vera un’altra. E lo dice uno per il quale il calcio è tutto, un sogno che si sta avverando

“Sospendere il campionato per convenienza? Da parte mia non accetto e voglio nessun regalo. Siamo dove siamo in classifica perché ce lo meritiamo. Ma la salute viene prima di tutto. Quando si potrà giocare, giocheremo. A porte chiuse, se così si deciderà”.

Se e quando torneremo in campo sarà un altro Brescia: giocheremo anche per chi sta soffrendo, per chi ha perso un nonno o un papà, per chi allo stadio non ci sarà. Daremo quello che non siamo riusciti a dare fin qui. Perché solo chi vive a Brescia o Bergamo sa quello che stiamo passando. È come la guerra. Da fuori forse non si può capire. Ma credo che tutti usciremo migliori da questa emergenza mondiale”.

Futuro? Ora non ci penso e non mi interessa. Ciò che mi preme è chiudere al meglio la stagione, perché sento di avere ancora molto da dare al Brescia e a Brescia, che ha creduto in me. Poi, vedremo”

Cellino dice che non mi vende nemmeno per 300 milioni? Il presidente mi vuole bene, come a un figlio. E io voglio molto bene a lui, mi dà sempre consigli importanti. Non lo so, sono un sacco di soldi. Un po’ fa effetto sentire certe cifre, ma io sono sempre abbastanza calmo e sereno, è una mia qualità”.

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