1000 MIGLIA: LA NASCITA DEL MITO GRAZIE AI 4 MOSCHETTIERI

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La nascita della 1000 Miglia è attribuita ai famosi 4 moschettieri: tre bresciani e un milanese. I compaesani erano il conte Franco Mazzotti a cui è dedicata una importante gara di regolarità storica, il conte Aymo Maggi allora presidente del RACI di Brescia (l’attuale ACI, automobil club d’italia) Renzo Castagneto considerato il vero organizzatore e il giornalista e firma della Gazzetta dello Sport Giovanni Canestrini, il milanese. 

La leggenda narra che in una serata fredda e piovosa, era il 2 dicembre del 1926, i quattro si trovarono a Milano nella casa di Canestrini pronti a far qualcosa di grande in risposta alla mancata assegnazione del Gran Premio d’Italia passato a Monza nel nuovissimo autodromo nazionale, sede attuale delle gare più importanti a livello italiano e mondiale come il Gran Premio di Formula 1. Il Gran Premio d’Italia, il primo, si svolse sul circuito della fascia d’Oro a Montichiari il 4 settembre del 1921. Il tracciato fu ideato da Arturo Mercanti che nel 1922 diede vita all’anello di Monza. Ma torniamo a noi….fu in quella serata che fu pronunciata da Franco Mazzotti la famosa frase “Coppa delle Mille Miglia“. Si decise per un percorso a forma di 8 con partenza e arrivo a Brescia, toccando Roma. 1600 km, l’equivalente di 1000 miglia, da qui il nome.

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La prima edizione fu un vero successo. La prima vettura partì da Viale Venezia, al secolo Viale Rebuffone alle 13 del 26 marzo 1927. Alla manifestazione parteciparono 77 equipaggi, 2 soli dei quali stranieri (entrambi al volante delle piccole Peugeot 5 CV). Di questi ben 55 portarono a termine la corsa mentre furono solo 22 vetture costrette al ritiro. La vittoria della prima storia 1000 Miglia andò ad un equipaggio tutto bresciano composto da Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi a bordo di una bresciana OM 665 “Superba” S torpedo. I due completarono i 1600 km in 21 ore, 4 minuti, 48 secondi e 1/5 alla media di 77,238 km/h. A colpire fu la straordinaria impresa di completare il percorso in meno di un giorno. Molti equipaggi infatti avevano preparato le valige per dormire fuori casa una notte. Anco più straordinaria fu la partecipazione del pubblico. La televisione non era ancora stata inventata e la radio era agli albori, fu il passaparola a svegliare i bresciani che in massa alle sei del mattino salutarono festanti l’arrivo della Om di Minoia e Morandi, i primi eroi della 1000 Miglia.

Non è un caso infatti che nella rievocazione storica da sempre la prima vettura, quella con il numero uno ad aprire le manifestazioni è una OM in memoria della prima vittoria della 1000 Miglia del 1927. Ogni tanto per questioni di sponsorizzazione il numero 1 viene ceduto ma subito dopo da viale Venezia vedrete partire una OM.

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