BRESCIA NEL BARATRO: QUALE MEDICINA PER SALVARSI?

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OLTRE AL MERCATO E RINFORZI SERVE UNA PRESA DI COSCENZA DA PARTE DI GIOCATORI, SOCIETA’ E ALLENATORE

Così proprio non va. Vedere un Brescia risucchiato nel vortice della lotta per non retrocedere non pare vero. E non tanto perchè l’avvio di stagione aveva illuso ma semplicemente perchè l’obiettivo di una salvezza tranquilla doveva essere alla portata. Ed invece la rosa si è dimostrata più fragile del cristallo di Boemia, privo di leader e giocatori in grado di trascinare il resto del gruppo con carisma e carattere. La qualità in ogni singolo giocatore non manca ma nel calcio, come in qualsiasi altro sport di squadra, è il collettivo che fa la differenza. Qui deve intervenire il mercato semmai Cellino decida, ora che è ritornato in possesso dei suoi averi (58 milioni di euro!), di mettere mano al portafogli e dare una ventata di freschezza alla squadra. Serve gente nuova, motivata e pronta a lottare per la sopravvivenza in categoria. Altro nodo importante riguarda proprio la mentalità di squadra e allenatore: basta giocare di fioretto, qui serve la spada! Chi non ha ancora capito che bisogna variare il modo di giocare, di approcciare alle partite, di confrontarsi con l’avversario è fuori strada. Servono decisione e concretezza, pochi fronzoli e tanta sostanza: solo così si vincono le partite per non retrocedere. Questo aspetto tocca chi va in campo ma anche chi guida dalla panchina. Questa mentalità contro Frosinone e Como non si è vista ed è ora di utilizzarla prima che sia troppo tardi. Infine, cosa non di poco conto, anche Massimo Cellino dovrà fare la sua parte. Non solo in sede di mercato ma come presidente di una società di calcio che si rispetti come il Brescia. Il patron dovrà riprendere in mano il filo del discorso, dichiarare apertamente le proprie intenzioni sul futuro, iniziare a prendere decisioni e stare più sul pezzo. Come? Per esempio spendere qualche centinata di euro per un bel ritiro in cui la squadra si ritrovi e riacquisisca compattezza. Oppure? Dando un segnale con il mercato e sistemando alcuni tasselli societari che mancano. E ancora? Dimostrando di avere a cuore il bene del Brescia non solo con le parole….ma con i fatti!

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