ALLE 22:00 LA PERCENTUALE DI SOPRAVVIVENZA DEL CLUB È AL 10%
Brescia, fallimento a un passo: solo il 10% di possibilità per restare vivi. Cellino tentenna, la città trattiene il fiato.
Il futuro del Brescia Calcio è appeso a un filo. Un filo sottile, logoro, che sembra destinato a spezzarsi da un momento all’altro. Secondo fonti vicine alla società, le probabilità che il club riesca a iscriversi al prossimo campionato sono ridotte al 10%.
Una percentuale impietosa, che fotografa con brutale chiarezza il dramma sportivo ed economico di una piazza storica del calcio italiano. Massimo Cellino, attuale presidente, è il grande protagonista (e, per molti, responsabile) di questo scenario. Fino a poche ore fa, la sua intenzione sembrava chiara: non iscrivere la squadra e lasciarla fallire.
Una decisione che avrebbe segnato la fine del Brescia Calcio per come lo conosciamo oggi. Solo una tenue fiammella di speranza resta accesa, alimentata da alcune persone vicine all’ex patron di Cagliari e Leeds, che stanno cercando di convincerlo a non mollare.Ma è una speranza flebile.
La giornata odierna ha registrato un ulteriore colpo alla stabilità del club: si sarebbe (condizionale d’obbligo) consumata infatti una rottura con la cordata guidata da Francesco Marroccu, ex direttore sportivo delle Rondinelle. Era questa la trattativa che, in teoria, avrebbe dovuto salvare la società e garantire continuità, ma in realtà non è mai veramente decollata.
Le promesse, le intese verbali e le speranze non si sono mai tradotte in un piano concreto.
A oggi, non resta che attendere. O, più realisticamente, pregare. L’unica via per evitare la cancellazione dal calcio professionistico è un clamoroso dietrofront di Cellino. In caso contrario, si aprirà il baratro dei dilettanti, con l’ennesimo triste epilogo di una storia gloriosa schiantata contro il muro della cattiva gestione e dell’assenza di prospettive.
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