BRESCIA: CHE FINE HA FATTO MARROCCU?

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DALLA POSSIBILE SCALATA AL SILENZIO. DEJA VU DELLA MANCATA OPERAZIONE A VERONA

Era pronto a tornare protagonista, a rimettersi al centro della scena nel caos totale del Brescia Calcio. E invece, Francesco Marroccu, ex direttore sportivo di Brescia, Feralpisalò e Hellas Verona, è sparito dai radar. Nessuna dichiarazione, nessuna presenza pubblica, nessuna spiegazione. Dopo settimane di indiscrezioni, incontri dietro le quinte e promesse mai mantenute, il dirigente sardo ha fatto perdere le sue tracce, lasciando dietro di sé un’altra operazione fallita.

La sua ultima comparsa nel mondo del calcio è legata proprio al tentativo di entrare nelle stanze dei bottoni del Brescia, in piena crisi sotto la gestione Cellino. Un progetto che, sulla carta, sembrava pronto a rimettere ordine e visione in una società ormai allo sbando. Ma si è rivelato un déjà vu amaro: già a Verona, sponda Hellas, Marroccu aveva tentato una mossa simile (addirittura progettando l’ammodernamento del Bentegodi), con lo stesso risultato – nessuna trattativa chiusa, nessun passo concreto, solo parole e scenari che si sono sgonfiati in fretta.

A Brescia è andata persino peggio. Il club, devastato dalla gestione Cellino e vicino alla cancellazione dalla mappa del calcio professionistico, si è aggrappato a quella che si è rivelata essere una chimera. L’arrivo annunciato di un fantomatico fondo d’investimento americano, pronto – a parole – a stanziare i famosi sei milioni di euro, si è risolto in un nulla di fatto. Nessuna garanzia, nessun piano industriale, nessun versamento. Un bluff, l’ennesimo.

Chi conosce il mondo della finanza sportiva sa che un fondo serio, prima di acquisire una società, mette a budget l’intera operazione: acquisto, gestione dei contratti, infrastrutture, stadio, settore giovanile, marketing e ogni altra voce. Invece, in questo caso, solo fumo negli occhi, e a pagarne il prezzo sono stati – ancora una volta – i tifosi, lasciati soli a guardare il disastro.

Il nome di Marroccu, nei giorni caldi del possibile passaggio di proprietà, circolava ovunque: accreditato come figura chiave per traghettare il club fuori dall’era Cellino. Poi, il silenzio. E ora, l’oblio.

Per il Brescia, resta l’amarezza. E la rabbia. Cenere negli occhi e ferite aperte per una tifoseria tradita, ancora una volta, da promesse che si sono sciolte al primo sole. Mentre Marroccu scompare, la città aspetta risposte. Ma soprattutto, un futuro vero.

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