CORONAVIRUS: GLI SPORTIVI SONO ESSERI UMANI!

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A qualcuno forse sfugge una cosa, molto sottile ma estremamente importante: gli sportivi sono prima di tutto esseri umani! Vero che si tratta di persone “privilegiate” che svolgono un lavoro diverso dal resto della popolazione. Altrettanto vero è l’idea divenuta un must nel tempo che lo sportivo è un “supereroe”, un “uomo vitruviano dai super poteri”.

Invece no, ci sbagliamo. Gli sportivi sono esseri umani come tutti gli altri. E come tutta la popolazione che in questa grave crisi sanitaria è costretta a limitare la propria esistenza e la propria natura anche gli sportivi dovrebbero farlo!

Ed invece nelle stanze dei bottoni si continua a suonare un unica colonna sonora, quella dei Queen: “The show must go on”…lo spettacolo deve andare avanti. E così lo sport, in questo periodo storico di grande difficoltà, ha tirato fuori il peggio di se. Lotte di potere, scontri verbali, accuse, diritti economici e televisivi da far valere, chi più ne ha più ne metta.

In tutto questo si è voluto tutelare il tifoso (con grande difficoltà iniziale anche qui) ponendo stadi, palazzetti e circoli sportivi a porte chiuse perdendo però di vista che sui campi, sui parquet, in pista o in palestra ci sono degli atleti, degli esseri umani.

Il Governo e il Ministero della Salute infonde a tutta la popolazione tramite campagne social, televisione e giornali il messaggio di evitare assembramenti, di stare lontano almeno un metro l’uno dall’altro, di evitare i contatti. Allora bisognerebbe chiedere ai difensori di marcare gli attaccanti ad un metro di distanza nel calcio o ancora ai cestisti di non andare a contatto per rubare palla o prendersi un rimbalzo, ai pallanuotisti di non ingaggiare duelli in acqua…e così via!

Tutto questo è un controsenso, un vero paradosso! Qualcosa in merito si è mosso. E’ stata la pallanuoto, per prima come movimento, ad alzare la voce, a far capire che lo sport è fatto di atleti, di persone. Alla protesta della Lazio che non si è presentata a Mompiano a sfidare l’An Brescia (partita persa a tavolino, giusto per gradire) ha fatto seguito quelle di alcune squadre di basket con Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori a chiedere la sospensione della Serie A.

E invece “The show must go on”: si gioca, si deve giocare in attesa del primo contagio tra i professionisti. Solo così, forse, ci si renderà contro che lo sport è fatto di uomini, esseri umani non macchine!

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