BRESCIA, COSI’ SALVARSI E’ UTOPISTICO

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GIOCO SCADENTE IN ATTACCO, FRAGILITA’ DIFENSIVA E POCHE IDEE DALLA PANCHINA

Salvarsi così diventa utopistico. Un Brescia sempre più vittima degli errori e della pochezza tecnica della rosa. Ancora una volta il campo, giudice supremo, ha emesso la sua sentenza: portiere avversario inoperoso, attacco a secco da tempo immemore, difesa a prendere sempre gol e regalare occasioni e un allenatore che dalla panchina non da la scossa. Partiamo da questo: perdere per perdere tanto vale provarci! Almeno questo appare ai più. Gastaldello è schiavo di un 4-3-2-1 che potrà aver portare a qualche punticino ma mai alla vittoria. E allora perchè non osare? Non provare a giocare con due attaccanti? Magari non dall’inizio ma sotto di una rete. Ed invece Gastaldello si intestarisce sui cambi ruolo per ruolo. A questo si aggiungono errori marchiani di singoli giocatori. Andrenacci sull’1-0, Papetti sul 2-0. Il Brescia sembra Babbo Natale regalando occasioni a tutti. Ma a noi nessuno regala niente! Come mai? Perchè la squadra tecnicamente, nonostante quello che si continua a dire, ha delle evidenti lacune. Non solo tecniche (l’ultimo posto è la prova) ma anche caratteriali. Solo Bisoli porta con onore la crore. Gli altri si impegnano ma non sembrano andare oltre al compitino. C’è chi vaga per il campo senza meta, chi trotterella e chi corricchia. Gli unici che vincono sempre sono i tifosi. Quelli ci sono sempre, nel bene e nel male, nella buona e cattiva sorte. Per il resto e per la salvezza serve ben altro spirito perchè di questo passo pensare a rimanere in Serie B è davvero utopistico!

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