LA RINASCITA DELLA 1000 MIGLIA E IL SOGNO INFRANTO DI NUVOLARI

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La 1000 Miglia riprese la sua epopea nel dopo guerra con l’edizione del 1947 vinta da Clemente Biondetti su Alfa Romeo. Le conseguenze della guerra sono evidenti, le strade in pessime condizioni. Per la prima volta la corsa prese il via con un percorso invertito (cosa che accadrà anche nel 2021 per la prima volta nella riedizione storica) toccando le città già ricostruite come Torino e Milano. L’anno seguente Biondetti porta finalmente al trionfo la Ferrari per la gioia di Enzo Ferrari. Successo bissato l’anno successivo.

La 1000 Miglia del 1948 è l’ultima di Tazio Nuvolari. Malato ai polmoni per i fumi respirati durante le gare corse in carriera, soggiorna in un convento sul Lago di Garda. Sono i giorni della corsa della Freccia Rossa e Nuvolari è chiuso nel dolore per la morte degli adorati figli. Decide così di presentarsi in Piazza Vittoria, sede delle verifiche per salutare vecchi amici e rivedere il proprio pubblico. Appena sbarca in centro viene subito preso sotto braccio da Enzo Ferrari che gli propone una macchina. Nuvolari non ci pensa due volte e accetta la sfida.

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Il mantovano volante ha più di 50 anni e una malattia in lenta evoluzione. Ma la passione è intatta. La gara è ricca di colpi di scena. Sugli appennini Nuvolari si scatena arrivando a Roma con grande anticipo. Alcuni dei suoi rivali per dargli del filo da torcere fondono il motore. La vittoria è cosa fatta quando subentra l’imponderabile. Poco dopo Roma si rompe il gancio che tiene chiuso il cofano: Tazio elimina il cofano e prosegue a motore scoperto. Dopo Livorno sbanda ed esce di strada: il sedile del meccanico si danneggia nell’urto. Allora toglie anche il sedile e prosegue, nonostante una balestra in avaria.

Finchè le ruote girano continua con una furia commovente ed una classe cristallina accrescendo il suo vantaggio! A Firenze ha un margine enorme sul secondo, poi perde anche un parafango. Pezzi della sua auto sono sparsi per l’Italia ma lui procede verso la vittoria che sembra sempre più vicina. Ma non vincerà. Scampato il pericolo della pioggia, con la macchina senza più il cofano, infine si rompe il perno della balestra già danneggiata e si deve ritirare a Villa Ospizio, vicino a Reggio Emilia. Il sogno è finito: Nuvolari ha 29 minuti di vantaggio sulla Ferrari di Clemente Biondetti, ma non vedrà mai Brescia.

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