PASSIONE SPORTIVA: “A CHE ORA GIOCA IL MIO BRESCIA?”

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Apriamo un’altra rubrica di Bresciasport.net. “Passione sportiva” è una rubrica dedicata al racconto di tifosi che vivono lo sport con passione ed amore. E’ il caso di Daniela Franchi, tifosa di 15 anni appassionata di calcio e innamorata del Brescia. Ecco il suo racconto della partita Reggina-Brescia

“A che ora comincia la partita domani?” chiede mia madre. Quando suona la sveglia, nell’alzarmi dal letto, il mio pensiero è andato direttamente sugli spalti amaranto del Granillo.

Dal basso dei miei quasi 16 anni, ho già accumulato poco meno di una trentina di stadi che non sono niente male per un’adolescente. Reggio Calabria però è ancora troppo lontana per un viaggio così avventuroso; peraltro, in periodo Covid, neanche si potrebbe andare.

Poco prima del fischio d’inizio, il salotto di casa è incredibilmente silenzioso, nemmeno i telefoni tintinnano più ad ogni notifica, dopotutto il pre-partita è sempre così, tanta ansia e poche parole.

La gara rappresenta sin da subito la voglia che la squadra ha di sbloccare il risultato. Due cartellini gialli in 2 minuti deve essere un evento da record. Ragusa si muove in campo come prevedesse ogni azione degli avversari e Van De Looi mi porta vicina all’infarto non appena tenta un tiro pauroso finito fuori dalla porta solo per pochi metri.

I giocatori di Toscano prendono il campo da gioco come un enorme letto verde, a quanto pare il loro stile di gioco è questo, stare più sdraiati sull’erba fresca che in piedi sulle proprie gambe. Prevedo per loro un grande futuro nel teatro.

Pur non facendo una gran prestazione le rondinelle riescono ad insidiarsi costantemente nella difesa della Reggina divorando parecchi gol come ad esempio la traversa di Ragusa che mi fa alzare finalmente dalla sedia, al contrario di mister Lopez che è fermo ancora nella stessa posizione probabilmente dalla partita contro il Frosinone della scorsa settimana.

Mi riesce difficile stare seduta durante una gara; da quando ho imparato a reggermi in piedi da sola sono stata depositata in curva e la calma interiore la dimentico al tornello prima di entrare.

Il secondo tempo ricomincia, proprio come il battito del mio cuore che si blocca di nuovo però non appena vede Crisetig spingere il pallone di testa tra le mani del nostro portiere, che forse prendendolo come una palla infuocata, lo fa rimbalzare tra i suoi guantoni conducendolo all’interno della porta e spostando il risultato a favore della squadra amaranto.

L’agonia non svanisce anzi, si moltiplica non appena Sabelli e Mateju decidono di travolgere Bellomo al limite dell’aera di rigore, poco ci impiega l’arbitro Fourneau a concedere un calcio di punizione trasformato da Denis in un tiro potente e angolato che ci porta sotto di due reti.

Il gol dell’ex Ragusa accorcia immediatamente le distanze, non basta però. La partita termina con una sconfitta e adesso mi aspetto solo di leggere sui social tutte le varie critiche ai nostri ragazzi che è la cosa che più mi fa male.

Questa squadra assomiglia sempre più ad una eterna incompiuta. Da sempre l’impressione di fare, ma non fa e chi viene chiamato a sostituire i titolari non si gioca mai le sue carte vincenti.

Non vedo l’ora di tornare a vivere la partita sugli spalti, lì è tutta un’altra storia; Che ci sia il sole, la pioggia o la neve noi saremo sempre lì a tifare la leonessa. Ora l’unica cosa a cui penso è l’incontro di martedì prossimo allo stadio Giovanni Zini contro la Cremonese.

Daniela Franchi (15 anni)

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