PASSIONE SPORTIVA: “BRESCIA, QUANTO URLA DIONIGI”

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Un martedì sera tranquillo. Lo stadio di Lignano Sabbiadoro è completamente vuoto, la vista degli scivoli acquatici appena dietro le gradinate mi strappano un sorriso nonostante la tensione. Ho mille domande che mi frullano per la mente; Papetti partirà titolare? La prestazione di questa partita sarà eccellente come quella scorsa contro la Salernitana? Poche sono le certezze, soprattutto quando vedo solamente al 5’ minuto Diaw segnare il gol del vantaggio per il Pordenone.

Più passano i minuti e più mi chiedo se questa sia davvero la squadra di pochi giorni fa. L’unica sicurezza al momento è Dionigi, sempre al limite del campo pronto ad urlare a qualunque giocatore gli passi davanti, spesso anche a quelli avversari. Non posso ancora dare un vero e proprio giudizio al suo operato, in fondo è allenatore del Brescia solo da due giornate, ma la sua energia e la sua carica mi fanno pensare che nonostante i brutti momenti sarà sempre pronto a spronare i giocatori per dare il loro meglio.

Sabelli come sempre entra in partita aggressivo e costante, non da tregua a nessuno, nemmeno all’arbitro con tutte le sue continue lamentele: un classico. Sarebbe stato bello vederlo correre e lottare sulla stessa fascia di suo cognato Alex Vogliacco, giocatore friulano, fratello della moglie.

Uno stadio nuovo, una squadra nuova, un arbitro nuovo, ma solito risultato per le rondinelle. Non posso lamentarmi però; un uomo in meno dal 55’ minuto certamente pesa per una squadra già in difficoltà. Il dispiacere è tanto soprattutto per van de Looi che finalmente dopo partite guardate quasi interamente dalla panchina era riuscito a trovare non solo un posto da titolare, ma anche un bellissimo gol nella sfida di sabato scorso.

L’unico mio pensiero ora va direttamente al match in casa contro la Reggiana. Non affrontiamo la squadra emiliana da ben 21 anni nonostante sia sempre stata una classica con le sue 58 partite contro di noi nei vari campionati. Questo pareggio è una piccola frenata alla nostra rincorsa, ma sicuramente potrà far domandare al mister e ai giocatori quali siano i punti da migliorare per dare il massimo sul campo. Ora testa e cuore alla prossima partita.

Di Daniela Franchi (15 anni)

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