1000 MIGLIA 2022: VESCO CALA IL TRIS, EGUAGLIATO CANE’

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Andrea Vesco cala il tris di vittorie consecutive alla 1000 Miglia. Dopo aver trionfato al Trofeo Gaburri il driver di Sarezzo si aggiudica l’edizione numero quaranta della rievocazione storica della corsa della freccia rossa. Una cavalcata trionfale quella dell’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929. Il forte regolarista della Valtrompia, in coppia con Fabio Salvinelli, ha condotto magistralmente la propria vettura lungo i 2000 chilometri del percorso disegnato da Giuseppe Cherubini. Vesco si era preso la leadership della classifica dopo il secondo giro di prove della prima tappa e non l’ha mai più lasciata. Primo al traguardo di Cervia-Milano Marittima, in testa all’arrivo lunga la via della dolce vita a Roma così come nel cuore di Parma venerdì sera. Ma ciò che più importa è stato l’arrivo da primo della classe sul traguardo di Viale Venezia. Lo champagne sulla pedana ha dato via alla festa: da ieri Andrea Vesco è entrato di diritto nella storia di questa manifestazione. Per il pilota bresciano si tratta del terzo successo consecutivo. Prima di lui c’era riuscito solo Giuliano Canè, in coppia con la moglie Lucia Galliani, con il favoloso tris del ’98, 99′ e 2000.

Un passaggio della 1000 Miglia in Val d’Orcia – pics by Mauro Cividati

L’esperto driver emiliano detiene ancora il record di successi alla 1000 Miglia, dieci. Per Andrea Vesco i trionfi nella corsa rossa sono cinque. Gli ultimi due in coppia con Fabio Salvinelli, due conquistati con Andrea Guerini e uno, quello maggiormente significativo del 2020 al fianco del padre. “Vincere la 1000 Miglia è sempre un’emozione fortissima -ha raccontato Andrea Vesco al traguardo-. È andato tutto per il meglio. Fabio è stato magnifico come la squadra sul percorso e chi ci ha supportato a casa. Arrivare in viale Venezia da vincitore è gratificante”. In seconda posizione si è piazzato Andrea Luigi Belometti in gara con Gianluca Bergomi su una Lancia Lambda Spider tipo 221 Casaro del 1929. Fino all’ultimo, alle prove antecedenti il passaggio all’Autodromo di Monza, Belometti ha provato ad impensierire Vesco senza riuscirci. Per il secondo anno consecutivo l’alfiere bresciano si deve accontentare della medaglia d’argento. “Ci abbiamo provato: onore al vincitore, ci riproveremo”. Sul gradino più basso del podio la famiglia Turelli. Il figlio Lorenzo alla guida della OM Superba 665 del 1929, papà Mario alle note coronano un piccolo sogno. “È stata una 1000 Miglia di rincorsa ma siamo soddisfatti del risultato raggiunto”.

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